Un mental coach per smettere…

Chi arriva da me non è da ricostruire. È da risvegliare. La maggior parte delle persone cerca un coach per iniziare, per migliorare, per raggiungere di più. Io sono anche il coach per smettere: smettere di rincorrere obiettivi sbagliati, di seguire regole che non funzionano più, di ignorare i segnali d'allarme che la tua mente ti sta mandando.

LA MIA STORIA, LA MIA STRADA

Ho imparato cosa significa essere sotto pressione molto prima di diventare mental coach.

A 5 anni, durante una vacanza in montagna, mi sono perso. Pochi minuti in mezzo alla folla. Un episodio apparentemente banale che ha scatenato una reazione a catena: attacchi di panico quando dovevo allontanarmi da casa, impossibilità di viaggiare, rifiuto di qualsiasi situazione che non potessi controllare. Il calcio ne ha risentito - mi volevano squadre professionistiche, ma io non potevo lasciare casa. Le relazioni si sabotavano una dopo l'altra.

Per anni ho cercato risposte. Psicologi, terapie, tentativi. Poi, in uno studio di Milano, ho scoperto cos'era: trauma da abbandono.

E lì è iniziato tutto. La fame di capire come funzioniamo. La passione per la psicologia, la PNL, il coaching. Non solo per me, ma per aiutare altri a spezzare i pattern che li bloccano.

Formazione professionale: Mental coach professionista, con attestato di qualità e qualificazione professionale del servizio di coaching ai sensi della Legge n. 4/2013.

Metodo G.R.O.W.: Il framework che utilizzo nelle sessioni è il G.R.O.W. (Goals, Reality, Options, Will), ideato da John Whitmore nel 1992 e oggi uno dei più diffusi al mondo. Un sistema che ti permette di lavorare con massima focalizzazione sul tuo potenziale, accedendo a risorse nascoste, pianificando azioni concrete per superare ostacoli e raggiungere obiettivi.

Uomo con barba, occhiali neri e camicia bianca sorride mentre si appoggia a un muro di mattoni rossi, al tramonto.

Il mio approccio

Non sono un motivatore. Non sono un terapeuta. Non sono un guru.

Sono qualcuno che sa cosa significa essere bloccati e cosa serve per uscirne. Il mio approccio è chirurgico: andiamo al nocciolo del problema, smontiamo le convinzioni limitanti, ricostruiamo le regole del gioco.

Vuja De

Vedere le stesse situazioni con occhi completamente nuovi. È l'opposto del déjà-vu.

È il punto di partenza del cambiamento reale.

Switch your mind. Not your goals

I tuoi obiettivi non sono il problema. È la mappa mentale che usi per raggiungerli che è troppo piccola.

Performance sotto pressione

Lo Switch: la pressione non più un ostacolo, ma il carburante per le tue decisioni migliori.

La pressione non è il nemico. È il test finale. Chi sa gestirla non si limita a sopravvivere. Domina.

Pronto per lo Switch?

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